Il 2020 è stato per tutti gli scacchisti un anno importante, dato che si sono visti il proprio sport crescere come diffusione e fama su scala planetaria. La necessità di trovare nuovi passatempi – obbligati a stare a casa – e l’affermazione della serie Netflix “Queen’s Gambit” lo hanno portato ad essere un fenomeno di massa, con la conseguente esplosione di giocatori sulle piattaforme on line. Proprio l’avvicinamento dei giovani ha donato quell’aria cool sempre mancata, allontanandolo dall’immaginario di attività per nerd e anziani. L’ho sempre reputato un gioco eccezionale, soprattutto per i più piccoli, dato che, oltre ad allenare la mente e costruire un pensiero critico, ha alcuni aspetti che lo rendono educativo.
Si tratta di un gioco democratico. Tutti possono praticarlo, è economico e lo puoi trovare in qualsiasi parte del mondo; ti può capitare di spostare pezzi davanti a stranieri, di qualsiasi età. La cosa più importante è che, a differenza degli altri sport, è indifferente quanto tu sia grande e non dipende da chi tu abbia in squadra. Al tavolo nessuno può avere vantaggi, conta solo la preparazione. Non esistono fuori quota che prendono meglio i palloni di testa, perché si vince e si perde da soli, indipendentemente dal fisico. Sedici pedine. Una sola che può muoversi liberamente di quante caselle vuole. L’hai tu, ma anche il tuo avversario. Non si litiga nello scegliere i pezzi, conta solo come si mettono in relazione. I più fortunati potranno anche frequentare lezioni private con maestri internazionali, ma quello che li farà vincere sarà l’applicazione, non i soldi, perché tutti possono accedere facilmente ad una cultura di base, diventando professionisti.
Mette a nudo la tua preparazione. Un falso mito di questo sport è che i risultati siano legati principalmente all’intelligenza; avvicinandosi, si comprende subito come non possa esserci cosa più lontana. Ad un certo livello il talento fa la differenza – come per ogni altra cosa al mondo – ma un neofita, per quanto astuto, verrà facilmente distrutto da chi sa giocare e ha sviluppato competenze. Affascinanti, per chi compie i primi passi, sono le “aperture”, una serie di mosse standard, scelte in funzione della propria strategia e della risposta dell’avversario. Saper difendersi e predisporre i pezzi in maniera non imbarazzante necessita mesi di studio. L’applicazione e l’impegno sono le uniche cose che contano. Se perdi non è perché l’altro ha barato, conosce politici o è più fortunato. Non puoi neanche mandare tua madre o l’amico grosso. Le cose sono successe perché hai trovato un giocatore più forte. Studiati la partita e capisci dove hai sbagliato.
Le cose non andranno come ti aspetti. Esattamente come nella vita, ti farai il tuo programma, pensando di andare prima di qua e poi di là, per poi cambiare tutte le volte, dato che non dipende solo da te. Un piccolo spostamento del tuo antagonista e si dovrà ricominciare da capo. Alcune partite sembrerà di averle in tasca, ma sarà sufficiente abbassare di poco la guardia per ritrovarsi a dover recuperare. Per ottenere la vittoria è necessario lavorare a testa bassa, in maniera onesta e dignitosa. Rovescerà il Re avversario solamente chi ci avrà creduto maggiormente, fino all’ultimo. Qualcuno la chiama ‘resilienza’, io ho sempre preferito chiamarla perseveranza.
Il caso decide il tuo colore. A volte sei bianco, a volte sei nero. Non puoi scegliere, né cambiare. In quel mondo perfetto che è la scacchiera, il futuro non dipende dall’aspetto e non verrai discriminato. Certo, tutti preferiranno il bianco per iniziare prima, ma il leggero vantaggio iniziale si farà sentire solo ad altissimi livelli; per partite umane si partirà alla pari, attaccando e difendendo nello stesso modo. Nessuno giudicherà la scelta di occupare determinate caselle: si è tutti uguali e nessuno è costretto a far valere i propri diritti.
Si impara a giocare in gruppo. Chiunque tu sia e qualunque cosa tu voglia fare, salvo grossolani errori difensivi, non ci sarà modo alcuno di fare scacco con una sola pedina; avrai sempre bisogno di almeno un altro pezzo. Un po’ come nella vita, perché potrai essere preparato e forte quanto vuoi, ma nulla ti renderà potente quanto l’intervento combinato con le persone al tuo fianco, che ti copriranno le spalle mentre sferri l’attacco decisivo ai tuoi obiettivi.