Le sfumature di questa estate che volge al termine

La realtà è che tutti si aspettavano un sensibile abbassamento delle temperature, ma pochi si immaginavano di dover già ricercare le giacche, infilate in qualche angolo dell’armadio, sotterrate da oramai inutili costumi. L’estate è finita. Forse tornerà, ma sta di fatto che io non sono Giugliacci e questo blog di tutto vuole parlare tranne che di meteo.

Oddio, si potrebbe parlare delle scie chimiche – argomento sempre più interessante e diffuso all’interno di blog ambientalisti – ma la scelta di oggi è quella di affrontare un aspetto dell’unica cosa che da secoli interessa l’uomo – e forse anche di più la donna – ossia il sesso.

L’intenzione non è quella di fare recensioni di qualche film porno in uscita, e neanche quella di riportare i dialoghi di florenti bellocci che si pavoneggiano, in palestra, su come hanno tolto gli ultimi centimetri di costume alle tante bagnine che fanno aumentare la temperatura agli anziani. Che poi, ci avete mai fatto caso che le persone che si sentono male d’estate sono sempre in luoghi di villeggiatura? Sarà un caso?!?

Adesso, prima che a qualche sociologo venga l’idea di indagare, magari suggerendo nuove tasse a politici moralisti, la cosa che mi ha colpito è stata la rapida diffusione di un fenomeno di costume, che questa estate ha raggiunto un apice storico. Parlo della letteratura erotica.

“Grazie, chissà quali cose la mia immaginazione stava già fantasticando… Se sapessi il numero di Playboy che sono infilati sotto letti di adolescenti, svezzati dalle fantasie di Hugh Hefner…”

So bene di cosa sto parlando, come so bene della somiglianza tra le cronologie al computer dei giovani, soprattutto se sprovvisti di partner. Ricordo una battuta che lessi su una simpatica pagina di facebook: “Le ragazze, anche se sole, amano. Gli uomini, soprattutto se soli, a mano”.

Adesso, dato che l’intento non era quello di scivolare in becere volgarità, mi ha colpito il fatto che ovunque – in spiaggia come nei supermercati, ragazze intellettuali o commesse, belle o brutte – sempre più spesso ci si trova di fronte a donne che stringono le pagine che riscaldano le loro notti.

Ho assistito a dialoghi avvincenti, a colpi di giochi proibiti, tra lettrici che raccontavano le tumultose esperienze provate sfogliando queste bollenti pagine.

Lo ammetto: anche io ho ceduto alla tentazione di scorrere le prime pagine, spinto da una irrefrenabile curiosità nel leggere queste fantasie messe nero su bianco.

Niente di nuovo.

Certo, abbastanza prevedibile penserà il gentil sesso, dato che qualsiasi cultura a tal proposito viene ricondotta alle notturne visioni di film ungheresi. In realtà, moralisticamente parlando, qualche giorno fa riflettevo su come in questi anni sia cambiato l’approccio verso l’erotismo. Sesso sparato sui giornali e in tv, a qualsiasi ora del giorno e della notte…

“Sì, ma di questo chi se ne frega? Mica vorremo privarci anche di questi piaceri in tempo di crisi?!?” 

Quello che mi sorprendeva era invece questa aggressiva operazione di marketing a cui siamo sottoposti, neanche fosse uscito il nuovo Pirandello (che in ogni modo temo non verrebbe considerato, a meno che non si dedicasse a boccacceschi racconti). Ragazze che, assorte, pavoneggiano in metropolitana o con le amiche questi libri, neanche avessero tra le mani “Il nome della rosa”.

Diamine, io pochi anni fa se guardavo qualche Suicide Girl riducevo l’icona, appena si avvicinava qualcuno… Una intera generazione di ragazzi ha passato imbarazzanti momenti delle propria vita fissando l’immagine del computer al passaggio dei genitori. Che poi, fosse stato un bello spettacolo… Il problema sorgeva quando non si erano modificate le impostazioni. Come spiegare esattamente cosa si stava guardando? Vi assicuro che è per quello che hanno iniziato a fare immagini di sfondo più carine; se non ci fossero stati canali come YouPorn, oggi nel mondo tutti, dopo l’accensione, continuerebbero ad avere ancora l’icona di Windows; ne sono sicuro…

Comunque, difficoltà logistiche a parte, a noi, popolo di atavici voyeur – e da poco curiosi sadomaso – rimane la soddisfazione di essere nati in un secolo in cui il sesso e la sperimentazione non rappresentano più un tabù. Certo, bisognerà vedere se penseremo la stessa cosa ammanettati alla testata di un letto, osservando il “gentil sesso” avvicinarsi minaccioso, magari armato di strani oggetti penzolanti. Ma, soprattutto, che faccia faremo quando ci verrà chiesto se anche noi abbiamo una ‘stanza delle torture’…? Onde evitare brutte figure, mi sento in dovere di dire, soprattutto a tutti i miei coetanei, cresciuti con “Non aprite quella porta”, che la sua intenzione non sarà quella di visitare la cantina dello zio che ogni anno vi regala il maiale…